Trapianti: uno studio sulla crisi dell’offerta pubblicato negli States

La donazione di organi per trapianto? Anche nelle facoltà uni- versitarie di Medicina, una Cenerentola. Lo confermano i dati raccolti da una carpigiana, Marika Massari, laureata in Scienze infermieristiche all’Ateneo di Modena, facoltà di Medicina e Chirurgia, la quale si è vista pubblicare la sua tesi (proprio sull’informazione della donazione di organi fra gli studenti di medicina ed infermieristica) da una importante rivista americana della catena Elsevier che edita numerose testate d’attualità scientifica in campo medico. «Il trapianto dì organi – spiega Marika Massari che, dopo un periodo di lavoro presso il Pronto Soccorso del Ramazzini e il servizio di Igiene pubblica di Mirandola ha conquistato un posto in graduatoria presso il nuovo ospedale di Ferrara (mille i partecipanti al concorso) – rappresenta ormai una procedura consolidata e insostituibile per alcune patologie, come quelle del fegato, del cuore e del polmone, mentre in altre (rene e pancreas) sovente è l’u- nico modo per migliorare la qualità della vita». Ma, e qui sta la sorpresa, anche nell’ambiente medico-universitario, a fronte di questa consapevolezza non esiste una identica sensibilità sia al livello del personale che a quello didattico. «La domanda di trapianti – ammette Marka Massari – è superiore di gran lunga alla disponibilità  di organi, con conseguenti lunghe liste  d’attesa  per poter accedere al trapianto.

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