Io? Solo un operaio fortunato
Imprenditore di successo, a suo modo opinion-leader (scrive per sé e per gli amici “pillole di saggezza” che riscuotono crescenti consensi), Giovanni Arletti, carpigiano, titolare di Chimar, azienda di riferimento nel settore degli imballaggi e della logistica integrata, ha compiuto settant’anni. Un traguardo di vita importante e anche un momento in cui svolgere alcune riflessioni, sul percorso personale e lavorativo effettuato, sulle prospettive future alla luce della situazione attuale dell’industria e della politica nazionale. Arletti ne parla in questa intervista rilasciata in via esclusiva a VOCE,
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Arletti, come si vede dall’alto dei suoi “settanta”?
«La mia vita è stata divisa in due parti: fino a 40 anni, sono stato un dipendente, poi è arrivato quello che il capitalismo classico chiama l’ascensore sociale e io l’ho usato passando in pochi anni ai piani alti, vivendo straordinarie esperienze nella professione e nella vita pubblica.
Diplomato alle scuole serali volevo fare l’Università, non me la sono sentita di lasciare il lavoro, cosi ho fatto corsi e studiato tutta la vita. Il primo corso di sei mesi ho studiato per Direttore di Produzione, li mi sono appassionato e ho studiato i comportamenti organizzativi che negli anni ottanta diveniva un elemento strategico. Grazie ad alcuni maestri ho imparato che i costi sono più importanti dei ricavi».