Un indirizzo in Transilvania
Il mittente era il carpigiano Bartolomeo Caleffi e il destinatario il capitano Giovanni Battista Montessori, patriota finito a Szamosuivar. A fare che? forse la spia per il neonato Regno d'Italia
Quali travolgenti avvenimenti e forse anche quanti intrighi si possono nascondere dietro una piccola busta, riemersa nel mercato del collezionismo filatelico dopo oltre centocinquant’anni di oblio.
È il caso dell’involucro di una lettera raccomandata, esitata dalla nota casa filatelica Zanaria di Milano e proposta ai collezionisti al prezzo (non certo alla portata di tutti) di 7 mila 500 euro.
La busta risulta affrancata con un valore da 80 centesimi arancio della prima serie del Regno d’Itallia, con l’effigie di re Vittorio Emanuele II in rilievo al centro, un francobollo particolarmente apprezzato e quotato fra i collezionisti (il catalogo lo valuta più di 10 mila euro). Ma non è il francobollo che ha attirato l’attenzione di attenti cultori della storia carpigiana, bensì il timbro di partenza, quello dell’ufficio postale di Carpi del 6 aprile 1862 e l’indirizzo del destinatario della lettera, il capitano Gio(vanni) Battista Montessori, a Szamosuivar, Transilvania.
Sì, proprio, Transilvania, la regione dei Balcani famosa per le imprese mitiche di Dracula, un’area a cavaliere fra l’Ungheria e la Romania, quando queste due nazioni erano ancora di là da venire come entità statali autonome. Non sappiamo che cosa contenesse la lettera che, per giungere a destinazione, ha compiuto un lunghissimo tragitto attestato dai bolli apposti al retro della busta.
Sappiamo che a scrivere in Transilvania al capitano Montessori fu il carpigiano Bartolomeo Caleffi (è lui il mittente indicato sulla missiva) e sulla labile scorta di questi due soli nomi e di una città ancora oggi fuori da ogni rotta turistica e commerciale (attuale Gherla, in Romania) tentiamo di ripercorre la storia avventurosa dei protagonisti.