Il bello degli alberi Il buono delle sagre
Esce in questi giorni nelle librerie “Le radici del gusto. Itinerari dendro-gastronomici tra grandi alberi e gradissimi piatti” (Modena 2018, 254 pagine, 15 euro), scritto e sofferto – “due anni di lavoro senza sponsor, assurdo che nessuno abbia appoggiato una iniziativa così bella e con tanto potenziale turistico” – da Carlo Mantovani, 51enne giornalista e scrittore originario di Concordia, adottato da Carpi, già autore di “Cogito ergo Suv” (2016) e titolare della rubrica “Diario minimo” su Voce. Il bello e il buono sono i protagonisti paralleli dell’opera incardinata in due tesori delle terre emiliane: rispettivamente, la bellezza dei grandi alberi che affondano le loro radici nel terreno, e la bontà dei cibi autentici e genuini che si trovano in sagre, feste e fiere di paese e che le loro radici, invece, le hanno nel territorio, inteso come somma di tipicità e tradizioni. Di fatto si tratta di una guida accosta la ri-scoperta degli alberi monumentali di tutta la regione, una delle passioni dell’autore, alla ricerca degli eventi tipicamente paesani i cui stand gastronomici sono spesso una sorprendente sintesi di storia e cultura, tanto importante, quanto colpevolmente assente in tutta la pubblicistica sugli itinerari turistici della regione, Le Terre d’Argine, va detto, affiorano solo per un dettaglio, nella guida di Mantovani: la poderosa e splendida Quercus Robur di Santa Croce, accostata al tortellone solierese. Il resto è Emilia Romagna, appunto, percorsa fra ricerche di alberature importanti e dei contigui appuntamenti gastronomici.