Caseificio Razionale Novese premiato per il passaggio generazionale vincente: ''Un'immensa soddisfazione''

Il riscatto dell’azienda dopo il terremoto del 2012 e i conseguenti risultati raggiunti grazie al passaggio generazionale avvenuto con successo sono i fattori innovativi che hanno consentito al Caseificio Razionale Novese di Novi di aggiudicarsi per la provincia di Modena il premio AgriManager 2024, un premio assegnato all’impresa che ha saputo effettuare un passaggio generazionale con successo. La scelta è avvenuta al termine del progetto di crescita imprenditoriale promosso dalla società di servizi Agri2000 Net in partnership con Emil Banca e che ha coinvolto mille e 600 imprese delle province emiliane di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.

Il premio è stato consegnato a Novi al presidente del Caseificio, Kristian Minelli, dal Direttore Generale di Emil Banca, Matteo Passini, e dal Responsabile di Progetto AgriManager, Camillo Gardini, in un incontro in cui sono intervenuti anche il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente della Cooperativa Casa della Gioia e del Sole, Antonio Ferraguti, il presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti, il presidente di Legacoop Estense, Paolo Barbieri, il presidente di Confcooperative Terre d'Emilia, Matteo Caramaschi, e il sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci.

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«E' per noi un'immensa soddisfazione ricevere questo prestigioso riconoscimento, frutto del lavoro dei nostri associati, dipendenti e collaboratori, che ogni giorno contribuiscono alla crescita di una delle più importanti Dop a livello mondiale – ha dichiarato il presidente del Razionale Novese Minelli –. La nostra cooperativa da sempre ha avuto come obiettivo quello di dare certezze e stabilità ai propri conferenti, con un approccio “razionale” dei costi, produzioni di elevata qualità e con una continua attenzione alla sostenibilità ambientale. Un particolare ringraziamento ad Agri2000 Net, Emilbanca e a tutti gli intervenuti che oggi hanno dato lustro al nostro lavoro».

Alla consegna del premio sono stati presentati anche i risultati di un’indagine svolta da Agri2000 tra le mille e 600 imprese emiliane che da Bologna a Piacenza hanno aderito al progetto. I dati raccolti nel territorio dell’Emilia, una delle zone a maggiore produzione agricola in Italia, evidenziano come quasi il 75 per cento degli imprenditori agricoli sopra i 50 anni non abbiano ancora trovato un successore a cui affidare l’attività. Il 50 per cento degli intervistati over 50 ha dichiarato che probabilmente la propria azienda nel futuro sarà venduta, mentre il 40 per cento sarà affittato. L’83 per cento delle aziende senza successore non sta al momento neanche tentando di individuarlo, mentre al 62  non interessa individuarlo neanche in futuro.

Elaborando questi risultati sulla base dei dati del settimo Censimento generale dell’agricoltura – secondo Agri2000 Net – in Emilia-Romagna, potrebbero chiudere appunto circa 30mila imprese su un totale di circa 43mila gestite da over 50 attualmente in attività. Il motivo principale che emerge dalle risposte dei produttori è la scarsa redditività dell’azienda che dissuade gli imprenditori dalla voglia di continuare a portare avanti l’impresa, anche se molti degli interpellati (70 per cento), sostengono che l’elemento “passione” avvicina e spinge i giovani verso questa attività difficile, ma stimolante e ricca di opportunità. Giunto alla nona edizione, il progetto AgriManager 2024 ha avuto come tema “Come gestire il passaggio generazionale?” con l’obiettivo di cercare risposte per le tante situazioni di crisi nel settore agricolo.

 

 «Per evitare di chiudere l’azienda – ha detto il responsabile di progetto AgriManager Camillo Gardini –– è sempre più importante passare dalla mentalità di produttori a quella di imprenditori. Il progetto AgriManager è un percorso unico in Europa per far crescere le conoscenze degli imprenditori agricoli di territori ampi e definiti, per adottare cambiamenti radicali nei metodi di coltivazione con l’introduzione di nuove tecnologie per ridurre l’impiego di mezzi di produzione come concimi, agrofarmaci e biostimolanti e per ottimizzare l’utilizzo di acqua».

Il Direttore Generale di Emil Banca Matteo Passini ha espresso «soddisfazione per un progetto come questo che aiuta a crescere l’imprenditorialità di chi gestisce le aziende del settore agroalimentare con innovazioni che vanno verso tecnologie 4.0 per ridurre i costi e aumentare la sostenibilità delle imprese». Inoltre, ha sottolineato l’attenzione al settore agricolo posta dalla banca attraverso le attività di specialisti del settore in grado supportare la crescita delle imprese agricole del territorio.

La maggioranza delle aziende che hanno aderito al progetto (49 per cento) è gestita da imprenditori compresi nella fascia di età tra i 41 e i 60 anni, il 14 per cento ha meno di 40 anni, il restante 37 ha più di 60 anni. Gli indirizzi colturali prevalenti sono i seminativi, la frutticoltura, l’orticoltura, il vitivinicolo e la zootecnia.

Al premio era associata anche la donazione di prodotti agroalimentari per un valore di mille euro alla Cooperativa Casa della Gioia e del Sole, ente del terzo settore del territorio.

La cooperativa sociale Casa della Gioia e del Sole di Modena (aderente a Confcooperative Terre d’Emilia) gestisce l’omonima casa residenza anziani fondata 37 anni fa da don Sergio Mantovani. Accreditata con la Regione Emilia-Romagna, è stata la prima struttura privata per anziani a convenzionarsi con il Comune di Modena per la gestione di una parte dei posti letto.