La Casa della Divina Provvidenza non chiude ma il futuro è da scrivere

Non esiste al momento  alcuna prospettiva di imminente  chiusura della Casa della Divina  Provvidenza, la storica sede dell’opera di Mamma Nina, ma  l’evolvere dei tempo imporrà  prima o poi di occuparsi della  sorte di una delle istituzioni da  sempre più vicine al cuore dei  Carpigiani. E’ quanto si desume  da un giro d’orizzonte negli  ambienti diocesani, all’insegna  del classico “niente nomi per  favore”, mentre si capisce che la  questione è da tempo all’esame  del Vescovo. Dopo essersi documentato  sulla storia dell’istituzione,  monsignor Cavina si sarebbe  infatti preso molto a cuore  la questione, affascinato dalla  figura di mamma Nina, della  quale lo scorso dicembre è stato  ricordato il settantesimo dalla  scomparsa, e da quel che ha  sempre rappresentato per la città  di Carpi che ha fatto per ottant’anni il principale recapito  dei propri slanci di generosità.  

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