Il CdA ha approvato il conto 2016

BCE: utile in crescita e solidità patrimoniale garanzia di affidabilità

La solidità patrimoniale è il principale requisito chiesto oggi dai risparmiatori per valutare l’affidabilità di un istituto di credito. Ed è proprio questo requisito – basato sul coefficiente di capitale complessivo determinato dal rapporto tra l’ammontare dei fondi propri e il totale delle attività ponderate per il rischio – che ha fatto conquistare a Banca Centro Emilia – presente anche a Carpi con due sportelli – un rating di quattro stelle sul massimo di cinque assegnato dalla rivista Altroconsumo, dopo un’analisi condotta su tutte le banche italiane. E’ uno dei dati più significativi richiamati dal Direttore generale della banca di credito cooperativo di Corporeno, Giovanni Govoni, e dal Presidente del CdA, Giuseppe Accorsi, dopo l’approvazione del rendiconto 2015 da parte del CdA e in vista della sua presentazione all’assemblea ordinaria dei soci dell’Istituto, in programma a Casumaro per l’11 maggio prossimo. All’appuntamento BCE si presenterà con un utile di bilancio per il 2016 di 2,327 milioni di euro (più 10,3 per cento sul 2015) con la proposta di assegnare ai soci, in continuità con gli utili distribuiti negli ultimi cinque anni, un dividendo complessivo dell’1,2 per cento. E’ un risultato tanto più soddisfacente, hanno sottolineato Accorsi e Govoni, se si considera che BCE è stata chiamata, come lo scorso anno, a interventi di carattere straordinario per l’attivazione dei fondi di garanzia delle banche di credito cooperativo e del Fondo di risoluzione nazionale per il salvataggio dei quattro noti istituti in dissesto ( fra i quali la vicina di casa Carife), per una cifra complessiva di 500 mila euro. Il risultato della solidità patrimoniale, hanno tenuto a precisare i vertici di BCE, non è andato a discapito dell’erogazione dei crediti, visto che gli impieghi hanno raggiunto nel 2016 i 445 milioni, in aumento del 6,8 per cento sul 2015 e in coerenza, hanno affermato Accorsi e Govoni, “…con la mission di forte sostegno di credito di famiglie produttrici, consumatrici e delle piccole e medie imprese del territorio di riferimento”. Registra un aumento (più 2,62 per cento) anche la raccolta diretta che vede un riassetto a favore delle forme tecniche “a vista” con il ridimensionamento di quelle a scadenza, come i prestiti obbligazionari. Un effetto, è stato sottolineato, del generalizzato atteggiamento cauto e attendista che sta condizionando le scelte dei risparmiatori anche per effetto dell’introduzione del regime del bail in. Presidente e Direttore si sono soffermati anche sulla scelta che, nel contesto della legge 49/2016 di riforma dell’assetto delle 400 banche di credito cooperativo, ha operato il CdA di BCE, vista l’impossibilità di arrivare alla costituzione di un unico Gruppo Bancario cooperativo con poteri di direzione e coordinamento delle BCC aderenti. La scelta è caduta sul Gruppo Cassa Centrale Banca (CCB) ritenuto in grado di offrire più garanzie per soci e dipendenti, rispetto al Gruppo ICCREA Banca di Roma.

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